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I BENEFICI PER I SOGGETTI DISABILI E NORMODOTATI

Sono davvero molti i vantaggi fisici e psichici derivanti dal contatto con la natura. Il Forest Bathing infatti non ci viene in aiuto solo per contrastare lo stress, ma anche per disturbi più gravi come la depressione. Inoltre è un’attività che può essere svolta davvero da tutti, giovani e anziani, disabili e normodotati. Tutti possono trarre benefici e vantaggi dal prendersi cura di piante e dallo stare a contatto con la Natura. Svolgere lavoretti come questi aiuta l’inclusione sociale e la relazione tra le persone. Gli interessati svolgono mansioni come la semina, la raccolta dei frutti e dei fiori, vale a dire tutte quelle attività che stimolano l’olfatto, la vista, il tatto o l’udito e incrementano capacità e competenze.

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Avere le mani occupate nella terra, nella pratica di accudire fiori e piante, nello stabilire una connessione, porta ad allontanare i pensieri negativi, a rilassare la mente e il corpo e a prendere responsabilità verso gli esseri viventi che si coltivano. Inoltre, sviluppa la pazienza nell’aspettare i momenti giusti e consoni alle varie fasi di crescita per avere la raccolta del prodotto o semplicemente per godere della bellezza di un fiore o di una pianta. I benefici, come l’autostima e la fiducia in sé stessi per le capacità acquisite e le scelte fatte, vengono ripagati dalla pianta stessa che crescerà sana e forte.

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Quando si osservano gli effetti dello sport all’aria aperta sui soggetti diversamente abili infatti, il ventaglio dei benefici si allarga. Al benessere cardiovascolare, miglioramento dell’umore e gestione dello stress si aggiungono l’acquisizione di una maggiore autostima e autonomia, il miglioramento dell’equilibrio, della postura e della coordinazione.

 

Attraverso lo sport inoltre, il disabile impara ad accettare meglio i propri limiti, sviluppando di conseguenza le abilità relazionali e la capacità di affrontare situazioni nuove. Non solo, quando parliamo in particolare di disabilità intellettiva, lo sport è parte fondamentale nell’acquisizione della capacità di orientarsi nello spazio, del mantenimento delle abilità acquisite e della gestione dell’aggressività. Pertanto consentire ai disabili di vivere a stretto contatto con l’ambiente naturale genera maggiore autostima, permettendo a queste persone di sentirsi meno emarginate socialmente e in qualche modo di pubblica utilità.

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Essendo un metodo terapeutico e riabilitativo, apporta numerosi benefici dal punto di vista fisico, sociale e psicologico alla persona con disabilità, non solo a livello individuale ma anche relazionale. I benefici interessano diverse aree. Fra queste:

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  • la Sfera Fisica per ciò che concerne seminare, dedicarsi alla cura delle piante e raccogliere frutti stimolano il movimento, la coordinazione occhio- mano e aiutano nel dosaggio della forza; in tal modo la persona con disabilità ha maggiore opportunità di poter sviluppare la propria psicomotricità compiendo attività motorie.

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  • La Sfera Cognitiva, quindi il dover ricordare il nome di alcune piante, imparare nozioni sulla semina o l’utilizzo di strumenti di lavoro manuale aumentano la capacità di apprendimento oltre a stimolare la memoria, la concentrazione, l’attenzione, la capacità di svolgere un compito nella giusta sequenza e le capacità logiche.

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  • La Sfera Emotiva, ovvero il contatto con la terra e con la natura riducono lo stress, i comportamenti aggressivi, l’affaticamento mentale oltre che combattere la depressione. 

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  • La Sfera Affettiva: il verde e l’aria aperta infondono un senso di rilassamento e di quiete portando ad una riduzione dell’ansia. Inoltre, stabilendo un contatto con la terra e la natura in uno spazio verde, vi è un rafforzamento dell’autostima e della fiducia poiché dal suo impegno nel far crescere una pianta o coltivare un terreno trae successivamente soddisfazione nel vedere i risultati delle sue azioni.

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  • La Socializzazione: spesso le persone disabili provano solitudine e isolamento; possono soffrire di depressione, bassa autostima e scarsa fiducia in sé stessi soprattutto quando vivono in un ambiente limitato come un istituto. Il contatto con la terra stimola le capacità affettive (il paziente si prende cura delle piante), aiuta a migliorare l’autonomia e facilita la socializzazione e le relazioni sociali. 

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  • La Percezione di sé stessi, infatti la conoscenza di nozioni legate al mondo della natura e le abilità apprese nel corso delle attività, portano la persona disabile a riconoscere le proprie capacità e a sviluppare o rafforzare una percezione positiva di sé stesso come persona capace; ritrova dunque le abilità e le competenze che la portano ad allontanare l’idea di sé stessa come persona portatrice unicamente di un deficit.

 

L’ortoterapia dunque può essere considerata uno strumento riabilitativo in grado di migliorare il benessere psicofisico e, grazie al contatto diretto con la natura, dar voce alla persona aiutandola a “combattere” la disabilità nelle sue più svariate forme, dalle più lievi alle più invalidanti.

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